Vive la France

Dicevo: casa=Italia.

Però mi trasferisco a Parigi, il prossimo anno.

(un paese ci vuole, anche per poterci tornare, dice sempre mia madre)

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Viva l’Italia

A discapito delle evidenze contrarie, ancora esisto.

E sebbene i miei affezionati lettori abbiano tutto il diritto di lamentarsi della mia assenza, ho le mie buone ragioni.

Ragioni come.

Due lavori su cui stendo un velo senza aggettivi in giro per l’Italia. Inteviste con il questionario da riempire. Crollo della creatività. Da chiedersi: perché se io ho deciso che la giornalista no, non sopporto quella gavetta, sto qui a fare la gavetta senza essere giornalista?

Il primo. In due giorni: Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Pavia, Bergamo.
E ritorno nel nord est.
Il secondo. In cinque giorni e mezzo: Napoli, Avellino, NonnaLand, Maiori, Amalfi, Sorrento, Gaeta, Latina, Civitavecchia, Orbetello, Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca, La Spezia, S.Margherita Ligure, Rapallo, Genova.

Faticoso, davvero.

Scriverò degli elementi degni di nota, forse. Ma nel complesso (o nell’amplesso che dir si voglia), nonostante stanchezza e frustrazione, nonostante le corse e i bagagli trascinati in giro e il non tempo e tutto, insomma nel complesso una cosa: l’Italia è bellissima. L’Italia è casa. Il sole se c’è il sole, e il mare, quando c’è. La nebbia, la segnaletica sbagliata, la pioggia, le connessioni Internet che non si trovano. I dialetti, le stranezze, le tradizioni.

L’Italia, l’Italia che ce l’ha fatta a cambiare strada, per un pelo ma ce l’ha fatta, è casa mia.

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