Questa è una storia fatta da cinque personaggi. Tutti femminili, quando vogliono.
Annalisa, meglio nota come La Nalis, Snorky, Costolina, Perbenino D�oro.
Claudia, meglio nota come La Lomba, Silvia, Patacca, Due Metri.
Elena F., meglio nota come La Bionda, Cecina, Carmine, Flemma.
Elena M., meglio nota come La L’Elena, Divina, Tappa, Irma.
Eleonora, meglio nota come La Leo, Caccola, Torello, Duse.
Se c’è una cosa da fare, una qualunque, quello che succede è che la Tappa sa come si fa, Nalis invece proprio non sa se e come fare, Silvia lentamente prende parte all’azione, la Leo cura il lato estetico e la Bionda nel frattempo si sta riposando un attimo.
Adesso io potrei anche mettermi qui a fare delle belle descrizioni delle mie amiche. Poi però andrebbe a finire che uno leggendo e penserebbe PEM, che le ho sparate grosse. Quindi evito.
Solo: queste giovani donne di grandi speranze “belle grandi, ENORMI” farebbero bene a mostrare in giro loro cv con tanto di voto di laurea e media esami. Perché quando la gente le vede ubriache che ballano come delle disperate o peggio sobrie che giocano a “serial killer e vittima” per le strade di Siena fischiettando il tema di Kill Bill non dimostrano proprio a pieno le loro qualità intellettuali. Che invece, non per dire, ma ecco.
Piedi per terra, invece, mica tanto.
Che altro.
Le quattro sciagurate con cui ho avuto il privilegio di passare anche questo inizio d’anno sono fra le poche persone al mondo che sanno quanto possa essere faticoso avere a che fare con me.
Capire, capirsi, aiutare a capire, aiutare a capirsi, cercare, trovare, cercare altro, provare, decidere, scegliere, osservare. Il gioco che ci piace giocare.
Quando non siamo troppo impegnate a fare le cretine.
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